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Centro di studi sulla Romandiola Nord Occidentale

Via Arianuova, 145

44121 Ferrara (FE)

CENTRO DI STUDI SULLA ROMANDIOLA NORD-OCCIDENTALE

La nostra esperienza incomincia negli anni '90, a un quarantennio dall'avvio della "Società di Studi Romagnoli", che intendeva proporre una nuova lettura degli aspetti storici e culturali della Romagna con l'apporto sia di studiosi di memorie locali operanti sul territorio, sia di docenti inquadrati nelle Università. Gli scopi della "Società" continuano ad essere perseguiti con la fortunata formula dei convegni itineranti, seguiti dalla pubblicazione degli atti e di altre opere che abbiano riferimento alle ricerche suscitate dalle attività sociali e da iniziative individuali.

Nell'ambito di questo fiorire di iniziative, si sono venute precisando specifiche aree con caratteri peculiari : in particolare si è delineata una zona geografica e storica in cui dominava un problema di difficile e complessa soluzione, quello del rapporto fra acque, selve e terre coltivate, in un incessante alternarsi di fondazioni, abbandoni e riconquiste di insediamenti.

Quest'area, che ora corrisponde (in parte o totalmente) ai comuni di Conselice, Massa Lombarda, Solarolo, Lugo, S. Agata, Cotignola, Bagnacavallo, Fusignano, Alfonsine e Argenta, si è concretizzata dal punto di vista istituzionale prima nella forma di pagi, nell'ambito dei territori dei municipi romani di Forum Cornelii (Imola) e Faventia (Faenza); poi in quella di un territorio chiamato nelle fonti dei secoli VIII-XII Faventino acto Corneliense, che comprendeva una decina di centri plebani, tra cui spiccavano S.Pietro in Silvis, S.Stefano di Barbiano e S.Giovanni in Liba e alcuni castelli ove risiedevano signori con poteri di tipo comitale (Donigallia, Cunio, Bagnacavallo), in concorrenza con i centri di potere politico-religioso di Faenza Imola e Ravenna. In seguito, verso la fine del Trecento e per alcuni secoli, si affermò in questa zona la signoria degli Estensi di Ferrara, che ne fecero la loro Romandiola o "Romagnola", distinta dal resto della Romandiola, come allora veniva chiamata l'intera Romagna. Anche sotto il dominio pontificio (dalla fine del Cinquecento in poi) questa sub-regione mantenne una sua autonomia amministrativa, che si riscontra ancor oggi, anche se in forme diverse, come nell'ambito di comprensori di bonifica ed enti pubblici di assistenza sanitaria o nella recente Unione dei Comuni della Bassa Romagna.

La storia dei vari centri della "Romagnola" o Romagna Estense è stata oggetto, già nella prima metà del Settecento, dell'attenzione di eruditi di un certo rilievo culturale come Girolamo Bonoli; ma la qualifica di "Romagna Estense", pur corrispondendo ad un periodo glorioso della sua storia, è risultata in questi ultimi decenni piuttosto riduttiva, in quanto diversi studiosi, a partire da quelli dell'Antichità fino agli storici dell'età moderna e contemporanea, affiancati da geologi e geografi, hanno puntato su elementi di carattere strutturale (come la rete stradale, fortemente caratterizzata dalla centuriazione e dal percorso variabile dei fiumi appenninici) o di carattere politico-istituzionale (come l'articolarsi delle circoscrizioni civili ed ecclesiastiche, pievi comuni e signorie), senza trascurare le comunità minoritarie come quelle ebraiche, facendo emergere degli elementi di natura storico-culturale comuni, anche prescindendo dalla presenza estense.

Questi caratteri particolari, alcuni dei quali di lunghissima durata, della cosiddetta "Romagnola" che è forse più corretto definire come "Romandiola nord-occidentale", meritano ulteriori e più approfonditi studi. Questa esigenza di mettere a confronto ricercatori professionali e cultori di storia locale, da quella istituzionale a quella politica, dall'archeologia all'urbanistica, dalla storia religiosa a quella economico-sociale, fu promossa fin dal 1991 dalla "Università Popolare di Romagna". L'iniziativa prese corpo in un convegno di due giornate a Bagnacavallo (10 ottobre 1992) e a Lugo (17 ottobre) in onore del primo storico della "Romagnola-Romandiola", Girolamo Bonoli, nel 250° aniversario della morte. Dietro gli esiti del primo fu organizzato un secondo convegno a Lugo (19 novembre 1994), poi un terzo a Conselice (14 marzo 1998) e un quarto a Bagnacavallo (22 maggio 1999, testimoniato nei presenti Atti).

L'incontro fra studiosi di discipline storiche, artistiche, geografiche e ricercatori di storia locale, oltre i convegni suddetti ma anche insinergia con essi, e con l'intervento finanziario di enti e banche locali, ha portato anche ad imprese editoriali di notevole spessore, come la Storia di Bagnacavallo (1994), la Storia di Lugo (1995-97) e la Storia di Fusignano (in corso di stampa).

Benché i risultati di questi anni siano stati piuttosto incoraggianti, occorre fare ulteriori tentativi per meglio coordinarli. Per potenziare la ricerca sul territorio e sulla sua storia è stato fondato nel 1998 il "Centro Studi sulla Romandiola nord-occidentale". Questa libera associazione ha individuato la sua sede in Bagnacavallo, presso il Palazzo dell'Abbondanza. Il suo statuto prevede una Assemblea degli associati che ha il compito di discutere e approvare le iniziative proposte, un Comitato Scientifico che ha soprattutto un compito propositivo, una Giunta Esecutiva con funzioni prevalentemente amministrative e un Presidente in veste di coordinatore e portavoce. I compiti del Centro, oltre quelli sopra ricordati (convegni, pubblicazioni) sono anche di promozione per iniziative volte all'aggiornamento e alla divulgazione dei risultati della ricerca presso insegnanti, bibliotecari e studenti.

L'iscrizione al Centro è aperta a tutti coloro che hanno a cuore la storia e la cultura del territorio; in particolare è prevista l'iscrizione anche di rappresentanti di enti pubblici (biblioteche, scuole, amministrazioni comunali) che siano portatori di proposte di interesse collettivo.